Ho iniziato a coltivare cannabis nel 1971 nel sud del Vermont. Possedevo e gestivo un ristorante vegetariano e una panetteria. Man mano che diventavo più consapevole della mia alimentazione, con il territorio arrivava una più profonda conoscenza dell’ecologia e dei suoi effetti sull’ambiente. Questo naturalmente ha portato alla mia coltivazione di cannabis in modo biologico ed ecologico. Da quel momento in poi, ho trovato diversi modi per rendere i miei pollici più verdi.

Questa magnifica specie di piante mi ha aiutato a insegnarmi l’arte di avere e prendermi cura delle piante d’appartamento, l’arte di mormorare e l’arte della fotografia per citarne solo alcune. Lungi dall’essere un demotivatore, la marijuana si è intrecciata con molti dei miei interessi, e la sua influenza ha aperto la mia mente per esplorare molti che avrei potuto non perseguire in altro modo. Sebbene le leggi sulla marijuana non siano mai eque in tutto il pianeta, mi rifiuto di rinunciare al mio diritto di avere il mio sacramento e le medicine costantemente vicino a me sotto forma di vestiti, cibo, piante, carta e fumo. In questo modo faccio la mia parte per invadere l’intero maledetto posto.